ilariapuglia

mai più dietro un pilastro

De Luca maschilista contro la “signorina”

Quando il rispetto, l’ironia e il sarcasmo sono del tutto soggettivi. Il 29 marzo scorso Youtube accoglie l’ennesimo video di Vincenzo De Luca, in cui il sindaco di Salerno, nel parlare delle consultazioni per la formazione del governo, rilascia alcune dichiarazioni che dimostrano quanto la materia degli insulti, tanto dibattuta negli ultimi giorni a proposito del web per le dichiarazioni della Boldrini, sia estremamente soggettiva.intervista-de-lucaDal video emerge subito che il M5S non gli è granché simpatico. Il sindaco attacca a parlare del panzone di Grillo, dei suoi Ray Ban, e del suo modo di fare, e, come tutti i destroidi attempati che si rispettino, ci tiene a precisare che: “La rete… ma falla finita, la rete, tutte queste palle”. Eh. Il copione è quello solito. Non capisco Internet e il mondo degli internauti e poiché sono piccolo piccolo, arrogante e supponente, nemmeno voglio capire cos’è: rifiuto l’idea. La rete non c’è, è una “palla”.
Ma il meglio di sé lo dà poco dopo.. Parla della Lombardi e di Crimi. Lei la chiama “quella signorina”, lui “quel signore”, e muove le dita come a indicare degli spiccioli, come a dire che valgono una miseria. “Signorina”, la chiama, non ne pronuncia mai il nome, non riesce neppure a nominarla. Idem con Crimi. Solo che, essendo un maschio violento e arrogante, non demolisce Crimi, suo pari almeno a livello di sesso registrato all’anagrafe. No, se la prende con lei, con la Lombardi, con la donna. E ripete l’errore della maggioranza degli uomini del nostro Paese e forse del mondo: la donna mi fa schifo, la reputo sottomessa, perciò la distruggo, la ridicolizzo, la irrido, e mi diverto pure, mentre lo faccio, sono soddisfatto, cosa potrà mai fare la donna? È più debole, è inferiore. La “violento”.
“Io avrei retto 10 secondi con quella signorina lì, per il livello di supponenza, di presunzione che ha questa tipa che fa il capogruppo, una cosa intollerabile”, dice. Ma non riesce a chiamarla per nome. Non ce la fa. E non serve aver studiato manuali di psicologia per cogliere il senso del gesto: non riesce a nominarla perché ne ha paura, perché non accetta che una donna possa creare tanto scompiglio sulla scena politica. In fondo, si sente inferiore, perché è colpa della Lombardi se Bersani ha fatto una figuraccia, almeno così crede lui. Nel suo immaginario di maschio piccolo piccolo, la Lombardi è come una mamma cattiva, e allora va distrutta.
Non mi sento affatto di esagerare. Io, come donna, ad ascoltare le parole del buon De Luca, sono rimasta profondamente offesa. Colpita dalla violenza verbale ed espressiva di un sindaco i cui risultati apprezzo molto e che mi sta anche simpatico per il modo di parlare verace. Ma non è tollerabile che tratti così la Lombardi solo perché è dei 5 stelle e perché è una donna.
Conclude dicendole “Ma vai a morì ammazzata, e vattene”. Se fossi un’oltranzista, una che ama la caccia all’uomo, sempre più frequente al giorno d’oggi, potrei anche iniziare una campagna denigratoria contro De Luca. Se l’avesse detto Berlusconi, le pagine dei giornali e le home dei social sarebbero piene di condanne, di grida all’apologia di violenza, di panegirici sulla libertà di parola e di politica. Ma no, lui è del Pd, e la Lombardi gli elettor di sinistra la detestano e, peggio ancora, il popolo di sinistra ritiene che si scherzi così, come Dario Fo quando dà del nano a Brunetta. E i giornalisti pure la detestano perché Grillo va contro i giornali ogni giorno. Ma tutto questo è di una volgarità e di una violenza disarmanti. Non esistono due pesi de due misure. E la dignità di cui parla De Luca a proposito di Bersani, quando dice che si tratta di un bene non negoziabile, non appartiene a chi non adotta, nella vita, un minimo di coerenza. La violenza verbale è da condannare sempre. Non è che perché la usa uno del Pd contro una 5 stelle va bene ed è ironia. Non si scherza così. La Lombardi va chiamata deputata, nonostante sia insopportabile, e non “signorina improponibile”, va chiamata per nome. E De Luca è un maschilista violento piccolo piccolo. Da qui cominciano le radici del femminicidio.

(da http://www.paralleloquarantuno.it)

Navigazione ad articolo singolo

Lascia un commento