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mai più dietro un pilastro

Iodio. Parrucchieri? Non sono una mucca

Io odio i parrucchieri, anche quelli che quando hanno finito ti fanno sentire una nuvola.
Io odio i parrucchieri perché sono dei gran professionisti ma anche dei gran rompiballe, con rispetto parlando. Perché per andare dal parrucchiere devo quasi sempre prendermi mezza giornata di festa al lavoro e io non posso permettermi di saltare il lavoro perché salto soldi, anzi, li pago ai parrucchieri quei soldi che non guadagno perché salto il lavoro.
Io odio i parrucchieri perché pochissimi – ma quei pochissimi sono così pochi da essere fagocitati nel nessuno – si preoccupano o condividono il pensiero che dietro e dentro quella testa da cotonare, lavare, asciugare, strizzare e rendere vaporosa c’è una mamma, una donna, una persona con i suoi ritmi, i suoi orari, i suoi sogni, le sue angosce, le sue preoccupazioni, le sue fisime e le sue giornate da organizzare.
Io odio i parrucchieri perché pensano che noi donne siamo tutte uguali, tutte che vanno dal parrucchiere una volta a settimana, tutte civettuole da bigodinare, che aspettano lì, pasciute e beate e magari anche un po’ tonte per ore e ore.
Io odio i parrucchieri perché non si rendono conto che quelle lunghe attese cui ci costringono, ci riportano ad altre attese, e cioè che la casa, i compiti dei figli, la cucina, il proprio lavoro, i propri desideri vadano in decomposizione come il latte avariato.
Io odio i parrucchieri perché nella maggior parte di loro non c’è un briciolo di coscienza o di preoccupazione. Perché imbarcano liste di clienti come se il loro negozio fosse l’arca di Noè prima del diluvio universale, perché non dicono no a nessuno e se ne fregano delle tabelle di marcia. Io odio i parrucchieri perché aprono quando gli altri chiedono già un panino per ammortizzare i primi morsi della fame. Io sono sveglia già da tre ore quando aprono i parrucchieri.
Io odio i parrucchieri perché ogni volta, giuro, mi metto in posizione di ascolto, cioè piena di buona volontà, come gli operatori del centro contro l’alcolismo o la depressione. Mi faccio in quattro per essere tollerante e ben disposta, persino tranquillizzante, ma ogni volta l’illusione si spezza. Entro, chiedo conto dei tempi di attesa ed ecco la solita frase “stia tranquilla, si rilassi, faremo prestissimo”. Ma si rilassi a chi che sono le 9 del mattino e già sto tutta esaurita? Eh? E ogni volta due, tre, quattro ore (quello delle quattro ore, però, l’ho mandato a quel paese) sulla poltrona del coiffeur nonostante il cellulare urli, il pc si riempia di mail e a casa comincino le ricerche di me stessa con il coinvolgimento della protezione civile e dei cani antivalanga.
Io odio i parrucchieri perché vado lì per chiedere sempre lo stesso taglio sbarazzino che non richiede la piega per asciugarlo e quelli usano sempre la spazzola. Li odio perché glie la farei ingoiare la spazzola. Perché tra casa, lavoro, figli e vita non ho il tempo per usare la spazzola e allora che me lo fai a fare un taglio che necessita di spazzola se ti dico che i capelli me li asciugo scombinandomeli con le dita sotto l’aria calda del phon?
Io odio i parrucchieri perché “sì, certo, ho capito assolutamente cosa vuoi, una spuntatina e basta” e poi fanno assolutamente come gli pare tagliandoti tutto.
Io odio i parrucchieri perché mi parlano. Ma se io ho aperto davanti un giornale, o un libro, vuoi dire che non voglio parlare. Che non me ne frega niente se Kate è incinta o se la Fico è una stronza, che penso solo alle cose che devo sapere per vivere, perché tempo, a parte la sopravvivenza, non me ne resta, e quello che m resta certo non lo passo dal parrucchiere.
Io odio i parrucchieri perché le mani e i piedi me li rovinano sempre. Mi fanno incarnire le pellicine negli angoli delle unghie e mi fanno sempre uscire il sangue.
Io odio i parrucchieri perché in fondo li amo. Perché farmi il colore una volta al mese mi impedisce di vedermi brutta. Perché cambiare taglio di capelli è il primo passo quando vuoi rivoluzionare la tua esistenza.
Io odio i parrucchieri perché li amo e perché in fondo, nel mio odio, sono felicemente contraccambiata. Ma io posso odiarli, a loro. Loro, a me, no.

(da http://www.parallelo41.net)

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2 pensieri su “Iodio. Parrucchieri? Non sono una mucca

  1. Parrucchiere in ha detto:

    Esaurita! Amore.

  2. Parrucchiere in ha detto:

    Ah aha ha sei sicura di non essere una vacca?

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